Valeria
Poletti


Ricercatrice indipendente


L’IRAQ SOTTO IL PESO DI UNA QUERRA MAI FINITA

Possiamo credere che, semplicemente, la situazione fosse sfuggita al controllo degli strateghi americani? O che, “riportato l’Iraq all’età della pietra”, i disegni di chi questa guerra ha scatenato e guidato siano, oggi, cambiati? L’Iraq è oggi, come vent’anni fa, un punto fermo per una strategia che ha come obiettivo la destabilizzazione del Medioriente e il suo ridisegno mediante la ridefinizione delle alleanze e il tentativo di renderle flessibili piegandole alle necessità dell’unica potenza globale. Quanto questa strategia abbia avuto successo è sotto gli occhi di tutti: la nazione irachena non esiste più, ma il Medioriente in fiamme non premia la pervicacia americana. Quanto avrà successo dipenderà, disgraziatamente, molto di più dalla capacità di reazione delle potenze concorrenti o regionali che non dalle popolazioni più direttamente coinvolte sul terreno. L’analisi proposta arriva fino a qui, pur dando conto dell’affacciarsi sulla scena di un soggetto “ribelle” già presente nel 2011-2012 e di un rinascente, o mai annientato, fronte di resistenza. Ora la “questione irachena” la possiamo vedere inserita in una fase ulteriore della guerra imperialista nella regione mediorientale: la mia analisi in proposito è esposta nel libro. Il passaggio analizzato in questo contributo, però, essendo centrato più precisamente sulla situazione irachena, penso possa fornire tuttora informazioni e spunti validi per la riflessione.

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